Al Rashomon di Roma | Marzo 2005
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Al Rashomon di Roma | Marzo 2005

Dalla “Autobiografia x sito

Nell’ultimo decennio, una volta kiusa l’esperienza della Folkosteria d via Madonna dei Monti, mi sono inventato una rassegna settimanale al “Rasho-mon” d via degli Argonauti a Roma, dal titolo “La mia ora d libertà”, assieme a Gianluca Zammarelli detto Zamma, primo kitarrista d Ascanio Celestini, artista poliedrico e universale, interprete d blues, coverista dei Doors e d De Andrè, nnké studioso e conoscitore d innumerevoli arie popolari del sud Italia (x es. c’è una tecnica d canto in basilicata detta “canto alla cilentana”, d cui esistono solo 5 o 6 interpreti viventi: uno è lui). Si poteva far conto su una cerkia selezionata d amici e musicisti vari, x cui mettemmo in piedi decine d tributi alla musica cantautorale italiana – da Faber a Rino, passando x i 2 Franceski – e altrettanti tributi alla musica rock d’autore americana – Dylan, Neil Young, Springsteen ecc.. Il successo riscosso fu tale ke l’iniziativa andò avanti x due inverni d fila, da settembre a maggio, dal 2004 al 2006. Io presentavo le serate e le iniziavo: montavo sul palco, sparavo qualke cazzata, suonavo 2 pezzi e poi lasciavo il palco ai volontari (la mia fissa x il “Folkstudio-Giovani”, come si vede, è una coazione a ripetere, e nn è finita qui, come dirò tra poco). Ma poi, durante la serata, gli amici artisti mi rikiamavano sul palco x una doppia voce o x una skitarrata, e così io, in un modo o nell’altro, mi ritrovavo sempre on stage. Il biglietto era d soli 3 euri e a fine serata, una volta steccato l’incasso con Zamma, i soldi ke mi rimanevano bastavano a malapena a coprire il costo dei 100 sms ke inviavo settimanalmente a mie spese. Ma la possibilità d dare sfogo alle mie pulsioni narcisistike da primadonna davanti a 50 xsone x 2 invernate lunghe, intense e felici, fu una cosa impagabile. Fra le xsonalità del mondo musicale ke c gratificarono della loro presenza alla rassegna “d musica libera e intelligente” del Rasho-mon spicca il nome del caro Edoardo De Angelis, fondatore della “Schola Cantorum”, autore d quel “classico” della canzone romana ke è “Lella” – ke infinite volte avevo cantato a piazza Navona x i turisti – nnké coautore, con De Gregori, d uno dei brani cult della mia generazione hippie: “La casa d Hilde”. Anke lui mi kiamò sul palco a fargli la doppia voce, e gliene sono spropositatamente grato.

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